Cass. Civ. SS.UU. sent. N. 2243 del 6.02.2015
Cass. Civ. SS.UU. sent. N. 2243 del 6.02.2015 – PROCEDURE PREFALLIMENTARI, NON INCOMPATIBILE LA NOTIFICA DELLA PG. Nell’ambito delle procedure prefallimentari, è valida la comunicazione al debitore del decreto di convocazione che sia stata effettuata, in base a quanto disposto con specifico provvedimento dal presidente del Tribunale, per il tramite di un ufficiale di polizia giudiziaria anziché nelle forme previste dagli articoli 136 e seguenti del Codice di procedura civile.
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Cass. Civ. SS. UU. Sent. n. 2243 del 6.02.2015 – PER LA RESPONSABILITA’ NON OCCORRE LA PROVA DEL PATTO SOCIALE. Per considerare esistente una società di fatto, agli effetti della responsabilità delle persone o dell’ente (anche in sede fallimentare), non è necessaria la prova del patto sociale: basta la dimostrazione di un comportamento dei soci. Infatti, per il principio dell’apparenza del diritto (che tutela la buona fede dei terzi), chi si comporta esteriormente come socio assume in solido obbligazioni come se la società esistesse. La relativa indagine è un apprezzamento di elementi di...
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Cass. Pen. Sez III sent. n. 5924 del 10.02.2015 – Il GIP PUO’ CHIEDERE NUOVE INDAGINI NEI CONFRONTI DI ALTRI SOGGETTI E PER ALTRI REATI. Il Gip può ordinare al Pm di svolgere ulteriori indagini nei confronti di soggetti noti e per notizie di reato diverse da quelle per cui lo stesso Pm aveva chiesto l’archiviazione del procedimento contro ignoti. La Corte di cassazione, con la sentenza n. 5924 della Terza sezione penale, ha respinto il ricorso del pubblico ministero contro la decisione del giudice delle indagini preliminari che, pur condividendo l’argomento dell’accusa sulla difficoltà di...
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Cass. Pen. Sez VI sent. n. 6075 del 10.02.2015 – RIFIUTO DI ATTI D’UFFICIO PER IL PRIMARIO CHE NON FIRMA LA CARTELLA. Scatta il reato di «rifiuto di atti d’ufficio» per il primario che ometta la compilazione delle cartelle sanitarie dei pazienti. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, sentenza 6075/2015 , confermando su questo punto la decisione della Corte d’appello di Catania contro il direttore del reparto di ortopedia di una cittadina siciliana.
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Cass. Pen. Sez III sent. n. 535 del 9.02.2015 – OMESSO VERSAMENTO DI RITENUTE: DECIDE IL GIUDICE DOVE IL REATO E’ CONSUMATO. La competenza per territorio in relazione al reato di cui all’articolo 10-bis del decreto legislativo n. 74 del 2000 è determinata dal luogo in cui il reato è consumato (articolo 8, comma 1, del Cpp ). Poiché il reato si consuma nel momento in cui scade il termine utile per il pagamento, previsto per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto d’imposta relativa all’anno precedente (30 settembre ovvero 31 ottobre, a seconda che si tratti...
Read MoreConsiglio di Stato sez. VI sent. n. 468 del 2.02.2015
Consiglio di Stato sez. VI sent. n. 468 del 2.02.2015 – APPALTI, COLPA GRAVE OGGETTIVA ANCHE SE NON CONSAPEVOLE DI ERRATI REQUISITI DI QUALIFICAZIONE. L’impresa che non controlla la veridicità dei propri requisiti di qualificazione , consapevole o meno di usare tali atti falsi, risponde sempre di colpa grave “oggettiva” data l’importanza e la durata dei benefici che ne derivano in termini di appalti, per cui va esclusa dalle gare, con l’annullamento di tutti gli atti accertati come contraffatti.
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