Rassegna Giurisprudenziale

Cass. Pen., sez. III; sentenza n. 20547 del 19.05.2015

Cass. Pen., sez. III; sentenza n. 20547 del 19.05.2015. La delega per la depenalizzazione dei reati contributivi (legge 67/2014) non ha effetti immediatamente abrogativi del D.L. 463/1983. Quindi gli imprenditori sotto processo o per omessi versamenti previdenziali e assistenziali non possono invocare la depenalizzazione del fatto e ottenere un proscioglimento, ma solo attendere l’emanazione dei decreti delegati per poi eventualmente chiedere la revoca della sentenza per abolizione del reato (art. 673 c.p.p.).

Read More

Cass. Civ., sez. II, sentenza n. 10202 del 19.05.2015

Cass. Civ., sez. II, sentenza n. 10202 del 19.05.2015: quietanza di pagamento impugnabile dal creditore solo per errore o violenza. Poche chance per il creditore che dopo aver rilasciato quietanza di pagamento sostenga di non aver ricevuto quanto effettivamente gli spetta. Egli infatti è legittimato ad impugnare il documento unicamente dimostrando che la differenza esistente tra il prezzo realmente pattuito e quello dichiarato è conseguenza di errore di fatto o di violenza. Fuori di questi casi, vale il principio di autoresponsabilità che vincola il quietanzante alla contra se pronuntiatio...

Read More

Cass. Civ., SS.UU., sentenza n. 9934 del 15.05.2015

Cass. Civ., SS.UU., sentenza n. 9934 del 15.05.2015: sopravvivenza dell’automatica dichiarazione di fallimento. L’abrogazione espressa della dichiarazione di fallimento d’ufficio ad opera del decreto correttivo n. 169/2007, che ha riscritto l’art. 186 Legge Fallimentare, ha valore meramente ricognitivo di un’abrogazione implicita che è stata indotta nel precedente testo dell’art. dal D.Lgs 5/2006. Quest’ultimo ha riformulato l’art. 6 LF in modo da rendere incompatibile la sopravvivenza dell’istituto nell’ambito della disciplina del concordato preventivo e che ha perciò superato il...

Read More

Cass. Civ., sentenza n. 10289 del 23.05.2015

Cass. Civ., sentenza n. 10289 del 23.05.2015: causa persa per la tattica sbagliata? Anche se condivisa col cliente, paga l’avvocato. L’avvocato è responsabile della strategia messa in atto negli interessi difensivi del cliente. E il fatto che la stessa sia stata concordata o ispirata dallo stesso assistito non lo salva dalla responsabilità per aver usato una tattica sbagliata perdendo la causa.

Read More

Cass. Civ., sentenza n. 10233 del 19.05.2015

Cass. Civ., sentenza n. 10233 del 19.05.2015: se il fallimento dura più di cinque anni lo Stato deve risarcire il danno. Nei casi in cui sorgano particolari difficoltà si può tutt’al più arrivare a sette anni ma superati questi termini matura il diritto al risarcimento ai sensi della Legge Pinto (L. n. 89/2001).

Read More

Cass. Civ., sez. I, sentenza n. 10741 del 25.05.2015

Cass. Civ., sez. I, sentenza n. 10741 del 25.05.2015: se il fascicolo non viene restituito il giudice decide allo stato degli atti. Se il giudice accerta il ritiro del fascicolo di parte ma non il suo nuovo deposito deve decidere la controversia allo stato degli atti senza rimettere la causa sul ruolo. Ciò avviene quando non emergono, in assenza di annotazioni del cancelliere, indizi tali da autorizzare ulteriori accertamenti.

Read More