Cass. Pen., SS.UU., sentenza n. 42858 del 14.10 .2014: cade il tabù del giudicato: da ricalcolare la pena se la Consulta dichiara illegittima una norma. Cade il tabù del giudicato, il mito della sua intangibilità, retaggio di una cultura autoritaria dello Stato. Cade per mano delle SS.UU. con una sentenza storica che archivia la mitologia della cosa giudicata, intollerabile in uno Stato democratico in cui è preminente la tutela dei diritti della persona. Cade con riferimento alla misura della pena inflitta dal giudice sulla base di norme poi dichiarate incostituzionali, e che dunque mai avrebbero dovuto essere introdotte nel nostro ordinamento, com’è invece avvenuto con una serie di irragionevoli previsioni sanzionatorie nei confronti di clandestini, recidivi, tossicodipendenti, non a caso diventati i clienti abituali del carcere proprio per quel sovrappiù di pena illegale. Spetterà al giudice dell’esecuzione rimuovere quelle illegalità e aprire le porte del carcere a chi stia ancora scontando una pena ingiusta. Ma, soprattutto, spetterà al pm attivare il giudice dell’esecuzione per l’eventuale ricalcolo della pena, sia se deve ancora essere emesso l’ordine di esecuzione sia se la detenzione è già in corso. E questo specifico dovere del pm è un punto centrale della decisione, destinata a incidere significativamente sulla popolazione carceraria, più di quanto abbiano fatto tante recenti misura svuota-carceri.