Aprile

Cass. Civ. sez II sent. N. 3819 del 25.02.2015

Cass. Civ. sez II sent. N. 3819 del 25.02.2015 – LA RINUNCIA ALLA QUOTA DI COMPROPRIETA’ CONFIGURA UNA DONAZIONE INDIRETTA – La rinuncia alla quota di comproprietà effettuata al fine di favorire in via riflessa gli altri comproprietari costituisce una donazione indiretta che non necessita dell’atto pubblico. E se, contestualmente, il negozio contenente tale rinuncia comprende anche una patto successorio nullo ai sensi dell’articolo 458 del codice civile , la nullità della clausola travolge l’intera pattuizione solo se il negozio non sarebbe stato stipulato in assenza...

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Cass. Civ. ord. n. 1765 dell’ 11.03.2015

Cass. Civ. ord. n. 1765 dell’ 11.03.2015 – NELLE PROCEDURE CONCORSUALI IL PROFESSIONISTA SI PAGA PRIMA  – Secondo quanto precisato da ultimo dalla Corte di cassazione, infatti, i crediti sorti a seguito delle attività rese da un professionista per l’attestazione della veridicità dei dati aziendali e della fattibilità del piano di concordato preventivo rientrano tra quelli da soddisfare in prededuzione, in deroga al principio generale della par condicio creditorum. Il presupposto per la prededucibilità dei crediti, infatti, va ricercato nella effettiva utilità dell’obbligazione...

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Cass. Civ. sez. VI ord. n. 25614 del 3.12.2014

Cass. Civ. sez. VI ord. n. 25614 del 3.12.2014 – AZIONE REVOCATORIA E INADEMPIMENTO DI PRELIMINARE – La Sesta Sezione Civile della Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 25.614 depositata in data 3 dicembre 2014, esclude l’esperibilità dell’azione revocatoria – per insussistenza del c.d. consilium fraudis – avverso una vendita immobiliare effettuata in spregio al vincolo derivante da un precedente contratto preliminare di vendita stipulato dal proprietario con un altro soggetto.

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CORTE Costituzionale sent. n. 23 del 28.01.2015

CORTE Costituzionale sent. n. 23 del 28.01.2015 – CONSULTA: INCOSTITUZIONALE L’ART. 459 C.P.P. LADDOVE PREVEDE LA FACOLTA’ DEL QUERELANTE DI OPPORSI AD DECRETO PENALE DI CONDANNA – la Corte Costituzione con sentenza n. 23 del 28 gennaio 2015 (depositata il 27 febbraio 2015) ha ritenuto fondata la questione in relazione agli artt. 3 e 111 della Costituzione dichiarando l’illegittimità costituzionale dell’art. 459, co. 1, c.p.p. (così come modificato dall’art. 37, comma 1, della legge 16 dicembre 1999, n. 479 – Modifiche alle disposizioni sul procedimento davanti al tribunale in...

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Cass. Pen. Sent. n. 8625 del 26.02.2015

Cass. Pen. Sent. n. 8625 del 26.02.2015 – LA SENTENZA DI NON LUOGO A PROCEDERE DEVE MOTIVARE SULLA INUTILITA’ DEL GIUDIZIO. E LA MOTIVAZIONE DEVE ESSERE COERENTE E COMPRENSIBILE – Con sentenza n. 8625/2015 la Corte di Cassazione ha ricordato che il GIP, all’esito dell’udienza preliminare se intende emettere sentenza di non luogo a procedere, deve motivare sulla inutilità del giudizio e deve conformare la motivazione del proprio provvedimento al modello normativo, che esige “completezza, linearità dell’argomentazione, coerenza e, in ultima analisi,...

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Cass. Civ. sez. VI ord. n. 4903 dell’11.03.2015

Cass. Civ. sez. VI ord. n. 4903 dell’11.03.2015 – PROVVEDIMENTO ILLEGITTIMO DELLA PA, LA PROVA DEL DANNO “SCUSABILE” SPETTA ALL’ENTE PUBBLICO – Il solo illegittimo esercizio di una funzione da parte di una Pubblica amministrazione non produce come diretta conseguenza l’ingiustizia del danno subito dal privato e, quindi, la sua risarcibilità. Il privato è però tenuto solo ad allegare l’illegittimità dell’atto, mentre spetta all’Amministrazione dimostrare di essere incorsa in errore scusabile.

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