Cass. Civ., sez. VI, sentenza n. 21363 del 9.10.2014
Cass. Civ., sez. VI, sentenza n. 21363 del 9.10.2014: fallimento: no alla domanda di cognizione. Nell’amministrazione straordinaria tutti i crediti verso l’imprenditore insolvente si fanno vedere e vanno accertati secondo le norme che ne disciplinano il concorso (art. 1, D.L. 26/79), sicchè il creditore deve azionare in quella sede il suo credito poi tutelabile davanti al giudice in via di opposizione avverso lo stato passivo: quindi la domanda formulata in sede di cognizione ordinaria è improcedibile.
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Cass. Civ., sez. Lavoro, sentenza n. 21565 del 13.10.2014: gravano sul cessionario dell’azienda le obbligazioni del dipendente. Più tutele per il lavoratore nel succedersi delle gestioni aziendali. Il cessionario, infatti, risponde nei confronti del dipendente di tutte le obbligazioni precedenti che non siano prescritte.
Read MoreCass. Civ., sentenza n. 21268/2014
Cass. Civ., sentenza n. 21268/2014: l’ausiliario del traffico può fare la multa a chi parcheggia in zona pedonale, anche se fuori dall’area in concessione. Anche l’ausiliario del traffico può fare la multa all’automobilista che parcheggia in zona pedonale a patto che vi sia un’autorizzazione del Comune. È quanto ha affermato la Corte di Cassazione con la sentenza in questione in cui ha ricordato innanzitutto che l’articolo 17, comma 132, della legge 127/97 ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di conferire, con provvedimento del sindaco, funzioni di prevenzione e...
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Cass. Pen., sez. V, sentenza n. 41191 del 3.10.2014: commette il reato di abuso d’ufficio il carabiniere che suggerisce il nome dell’avvocato all’arrestato. L’intermediazione da parte di un maresciallo dei carabinieri tra i soggetti arrestati e un avvocato, allo scopo di nominare quest’ultimo quale difensore di fiducia delle stesse persone tratte in arresto, integra il reato di abuso d’ufficio, indipendentemente dal movente che ha spinto il pubblico ufficiale ad attuare tale condotta.
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Cass. Pen., SS.UU., sentenza n. 42030 del 9.10.2014: competenza: l’ordinanza del Gip non è impugnabile. Non è impugnabile, a meno che non sia abnorme, l’ordinanza con la quale, nel corso delle indagini preliminari, il Gip riconosce la propria incompetenza e restituisce gli atti al pm. Nel caso esaminato era finita nel mirino la decisione con la quale il Gip, con una pronuncia di sola incompetenza, aveva disatteso la richiesta di sequestro preventivo dei beni di alcuni indagati per evasione fiscale.
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Cass. Pen., sez. V, sentenza n. 42257 del 9.10.2014: bancarotta fraudolenta a chi pregiudica i creditori. E’ punibile per il reato di bancarotta fraudolenta l’amministratore di una società che ha partecipato a rappresentare fatti non corrispondenti al vero nella situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, contribuendo al dissesto e inducendo in errore i creditori.
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